I Maestri

Alberto Merli
Maestro e Direttore Tecnico
E’ da quando ho memoria che due cose hanno riempito i miei sogni, di bambino prima, di adolescente poi, ed un poco anche di adulto: il mare e l’oriente.
Il fascino della cultura orientale, in particolare cinese e giapponese, la sua visione del mondo e dell’uomo li ho sempre sentiti parte di me, quasi avessi degli antenati provenienti dalla Via della Seta. Ho cercato per diverse strade quella via, ed alla fine, quasi per caso, sono approdato al Kung Fu ed alla Scuola del Maestro Chang Tsu Yao. All’inizio era esercizio fisico, poi ricerca di un momento di pace interiore, e poi…
Non so dire quando esattamente sia successo, ne esattamente il perché, ma è successo. Ad un certo punto ciò che sentivo dai miei istruttori diventava ciò che io “sentivo” dentro il mio corpo, dentro la mia anima, e non potevo più accontentarmi di “saper fare”, non bastava più. Dovevo “sentire”, capire con il “Chi”, muovere l’energia e cercare ciò che di più vero e profondo c’è nel Kung Fu: non un gesto atletico, ma la
ricerca della conoscenza, dell’universo che ci circonda. Ed è nato un amore infinito, spero ricambiato (ma non lo saprò mai..) verso questa disciplina così completa, così vasta da rendere impossibile conoscerla tutta, così grande nella sua immensità eppure così presente anche nel più piccolo gesto, da pervadere ogni mia cellula in ogni istante in cui pratico, e che vorrei mi pervadesse in ogni istante della mia vita.
Nel Kung Fu il segreto non è arrivare ad un obiettivo, perché si scoprirà (se si ha l’umiltà di vedere e di capire) che dopo di quello ce ne è un altro, e poi un altro ancora. Il segreto del Kung Fu è che non si finisce mai di imparare, non si cessa mai di capire nuove cose. Molto spesso lo stesso gesto ripetuto migliaia e migliaia di volte ad un certo punto assume un altro senso, un altro significato, e ti rendi conto che qualcosa
è cambiato nel tuo modo di farlo, perché hai capito, e quindi sei cresciuto. E’ una ricerca infinita, una crescita perenne verso un’idea di perfezione che nessuno raggiungerà mai, ma che ti terrà sempre giovane nell’anima e nella mente.
Perché nel Kung Fu, come nella vita, non si finisce mai di imparare.
Matteo Sacchi
Istruttore di III° Livello
Nel 2010 ho iniziato a praticare Kung Fu, attratto da questa arte marziale dinamica e versatile, che combina tecniche di combattimento corpo a corpo con l’uso di diverse armi. Ho cominciato con il bastone corto, per poi arrivare a padroneggiare la spada cinese.
Con il passare degli anni di pratica, ho sviluppato un crescente interesse per la cultura che si cela dietro questa disciplina. Questa passione, maturata gradualmente nel tempo con l’avanzare del programma e l’accumularsi dell’esperienza, mi ha motivato a intraprendere il percorso per diventare istruttore, conseguendo con successo un diploma riconosciuto a livello nazionale.


Gianluca Tait
Istruttore di III° Livello
Ho iniziato lo studio delle Arti marziali quando avevo poco più di 8 anni, da quel momento non le ho più abbandonate.Nel 1995 ho iniziato la pratica nella Scuola Chang, prima con lo studio dello Shaolin Chuan e l’anno successivo anche del Tai Chi Chuan. Sebbene all’epoca fossi molto allenato fisicamente poiché praticavo diversi stili di Arti Marziali, sin dal primo momento ebbi chiara e viva la percezione che stavo facendo qualcosa di radicalmente diverso. Stavo iniziando un percorso di crescita fisica e mentale che mi avrebbe cambiato, non avevo ancora ben capito come ed in che direzione sarei maturato.
Ringrazio i Maestri con i quali ho studiato e studio perché hanno saputo, e sanno, infondermi la cura nella precisione della tecnica, l’entusiasmo nella pratica e quella voglia continua di andare oltre e di conoscere sempre più profondamente ciò che rappresenta l’Arte Marziale nella Scuola Chang, uno studio dell’energia (Chi) e dei principi che la governano, che la muovono all’interno ed all’esterno del nostro corpo, della meditazione, dei principi filosofici e morali che fanno parte dello Shaolin Chuan e del Tai Chi Chuan.
Oggi, poter trasmettere e condividere questo “modo di praticare l’Arte Marziale”, l’emozione della pratica, il relazionarsi con sé stessi, con i compagni, con i maestri, con la natura, studiare intimamente le basi teoriche, pratiche e filosofiche del Kung Fu, mi appaga e mi fa sentire vivo.Il Kung Fu è un viaggio continuo, non una meta da raggiungere, il percorso iniziato tanto tempo fa ancora continua…
…Cos’è una cintura nera? E’ una cintura bianca che ha capito e fatto suo il viaggio eterno nella pratica e nella ricerca di sé stesso.
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