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LE ORIGINI DEL TAI CHI ED I SUOI SVILUPPI

Parte 2

Dopo Chen Chang Ch’ing in ordine di importanza vi e’ Chen Sin (1849-1921, sedicesima generazione) il quale dara’ un ulteriore stimolo all’evoluzione dello stile Chen. Egli, oltre ad essere un esperto di arti marziali, era un letterato, un uomo di cultura e non piu’ un contadino come i suoi antenati. Scrisse il Manuale d’insegnamento illustrato sul Chuan della famiglia Chen e la Guida al Chuan 3,3,6. Chen Fake (1887-1957 diciassettesima generazione) porto’ il Chuan (pugno) della famiglia a Pechino (1928); era conosciuto con il soprannome di “Pugno di Cannone”. Con la diciottesima generazione Chen Zaopi (mancato nel 1972) il Chuan della Famiglia Chen fu ulteriormente rivisto e ristrutturato, dando vita ad un sistema d’insegnamento didattico grazie al quale emersero eccellenti maestri come Chen Xiao Wang (diciannovesima generazione), Chen Zeng Lei, Zhu Tiancai, Wang Xi An e molti ancora… Due sono le versioni su come Yang Lu Chan ricevette la trsmissione della scuola: la prima ufficiale, e la seconda storica.

La prima, quella ufficiale fu fatta dai colleghi e studenti del famoso maestro, che volevano nascondere le sue umili origini: Yang Lu Chan faveva parte di una famiglia di contadini, e suo padre, notando l’interesse che il figlio aveva per le arti marziali, prese accordi con un maestro chiamato Liu, affiche’ impartisse delle lezioni a suo figlio.

Lu Chan, dopo aver appreso dal suo maestro tutto quello che questi poteva insegnargli sullo Shaolin Chuan, chiese al maestro stesso come avrebbe potuto progredire ulteriormente: fu allora che il maestro Liu gli Parlo’ del Tai Chi Chuan come arte segreta della famiglia Chen, dicendogli che per i non apparetenenti alla famiglia era impossibile apprenderlo. Senza farsi scoraggiare Lu Chan parti’ per Chenjakou nella provincia dello Henan, dove riusci’ a farsi assumere come domestico dalla famiglia Chen.

Si dice che abbia imparato l’arte del Tai Chi spiando in segreto il maestro Chen Chang Ch’ing, il quale un giorno lo noto’ e, riconoscendo l’abilita’ di Lu Chan, decise di porre termine alla segretezza della tradizione famigliare. Nel 1936 Hsu Chen pubblico’ lo Studio veritiero del Tai Chi Chuan (Tai Chi Chuan k’ao hsi lu), con il quale voleva fare chiarezza storica sullo stile. Dopo aver intervistato la vecchi guardia delle arti marziali a Pechino, nei villaggi Chen (Chen Jia Kou) e Yung Nien (luogo di origine di Yang Lu Chan), egli scopri’ che la famiglia Chen aveva una farmacia a Yung Nien, conosciuta con il nome di T’ai Ho T’ang o Sala della Grande Armonia. Il proprietario di questa farmacia, Chen Te Hu, uno degli uomini piu’ richi del villaggio, chiese ad un membro del suo clan, il maestro Chen Chang Ch’ing, di insegnare le arti marziali a suo figlio, il quale fu inviato, insieme al servo Yang Lu Chan, nel villaggio Che Jia Kuo. Dopo una decina d’anni passati al servizio della famiglia Chen, Yang Lu Chan, fu notato dal maestro Chen Chang Ch’ing che, impressionato dalle sue qualita’ marziali, non solo gli trasmise la sua arte, ma, per cinquanta once d’argento, compro’ la sua liberta’, permettendogli cosi’ di tornare al suo villaggio (Yung Nien). Nuovamente a casa, Lu Chan viveva presso la farmacia della famiglia Chen, gestita ora da Wu Yu Hsiang (1812-1868) ed i suoi due fratelli, entrambi interessati alle arti marziali, riconoscendo la sua superiorita’ e facendo cadere le bariere sociali che dividevano in classi rigidamente definite il popolo cinese, essi cominciarono a studiare con lui, cercando di capire chi fosse il suo maestro. Una volta scoperto che si trattava di Chen Chang Ch’ing, Yu Hsiang emigro’ a Jia Kuo, ma lungo la via senti’ raccontare che vi era qualcuno ancora piu’ bravo di Chen Chang Ch’ing. La persona di cui senti’ parlare si chiamava: Chen Ching Ping (1795-1868) ed abitava a Chao Pao, nella regione dello Honan; li’ Yu Hsiang si fermo’. 

Al suo rientro a Yung Nien, Lu Chan fu cosi’ colpito dai suoi progressi che decise di tornare da Chen Chang Ch’ing, il quale gli trasmise tutto cio’ che Chiang Fa gli aveva insegnato, scoprendo cosi’ che all’origine di quest’arte vi era il taoismo. Appreso cio’ Yang Lu Chan parti’ per Wu Dang alla ricerca di un maestro. Una volta giunto a destinazione studio’ le pratiche energetiche taoiste, migliorando ancora il suo Tai Chi Chuan. Al suo ritorno il fratello maggiore di Wu Yu Hsiang, Ju ching, che lavorava nel Ministero di Giustizia, introdusse Lu Chan presso i principi Tai I e Tai Chih, presso l’Accademia Militare. Wu Tu Nan, nel suo libro Studi sul Tai Chi Chuan (1984), evidenzio’ che il principe Tai Chih era il migliore allievo di Lu Chan, per quanto anche i suoi figli Pan Hou (1839-1917) praticassero il Tai Chi Chuan e fossero molto abili. Si afferma che l’insegnamento in casa Yang fosse cosi’ duro da indurre Pan Hou a scappare di casa e Chien Hou a tentare di togliersi la vita. Pare altresi’ che Pan Hou avesse un temperamento piu’ violento del fratello che era di natura mite ed ebbe un maggior numero di allievi. Non bisogna poi dimenticare che anche nella guarnigione manciu’ vi erano de bravi allievi, i quali fondarono le loro scuole. Degni di memoria sono: Wan Ch’un, Ling Shan e Ch’uan Yu (padre di Wu Chien Chuan e fondatore dello stile Wu), oguno dei quali sviluppo’ una delle qualita’ marziali di Lu Chan.

Chien Hou ebbe a sua volta due sucessori: Chao Hsiung (Shao Hou 1862-1930) e Chao Ch’ing (Chen Fu 1883-1936), che impararono sia la “forma larga” o Lao Ta, che quella “stretta”, Hsin Hsiao. Il contemporaneo Wen Shy ha definito Yang Shao Hou ” Piccolo e forte, duro, veloce e radicato” e Yang Chen Fu “Aperto e soffice come acciaio avvolto nel cotone”. In un’intervista apparsa nel 1998 sul Tai Chi Magazine ed in due libri usciti in questi anni, il maestro Ma Yueh Liang (1900-1998) di Shangai, successore di Wu Chien Chuan, afferma che Yang Chen Fu e Wu Chien Chuan hanno sempre praticato la “Forma veloce” (kuai-chuan) e che nessuna forma lenta esisteva nel Tai Chi prima di Yang Chen Fu. Lo stesso Wu Tu Nan, che nel suo libro si designava come unico discepolo vivente di Yang Shao Hou, assicura che la famiglia Yang aveva una forma segreta composta da circa duecento movimenti, che dovevano essere eseguiti in non piu’ di tre minuti.

Dei quattro figli di Yang Chen Fu, solo Chen Ming (Shou Chung) e Chen Duo hanno ricevuto la trasmissione dell’arte paterna, senza mai peraltro raggiungere l’alto livello dei cosiddetti discepoli intellettuali del padre: Chen Wei Ming, Tung Ying Chieh, Cheng Man Ch’ing.

Le scuole Hao, Sun e Wu

Wu Yu Hsiang, che fondo’ lo stile Wu (da non confondere con l’omonimo stile Wu di Wu Chien Chuan), trasmise l’insegnamento a Li I Yu (1833-1890) e Li lo trasmise ad Hao Ho (1949-1920): da allora questo stile divenne noto come stile Hao. Hao Ho, a sua volta, aveva uno studente che si chiamava Sun Lu T’ang, il quale creo’ lo stile Sun, combinando gli elementi del Tai Chi con le altre due arti marziali interne: il Pakua ed il Hsing-i, che aveva praticato in precvedenza. Personalmente considero lo stile di Sun Lu T’ang solo una variante del Tai Chi e non una vera scuola, in quanto l’unico cambiamento dello stile Hao porta a giungere ad una non forma. La prima generazione dello stile Wu comincia con Ch’uan Yu (1832-1902), proveniente dalla Manciuria. Egli studio’ il Tai Chi Chuan direttamente con Yang Lu Chan, durante il suo servizio militare nell’Armata Reale sotto la dinastia Ch’ing. Dopo prosegui’ gli studi sotto la guida del primogenti di Lu Chan, Yang Pan Hou. Ch’uan Yu trasmise il suo sapere al figlio, Wu Chien Ch’uan (1870-1942). Il nome Wu nasce dalla traslitterazione cinese del suo nome mancese. Nel 1928 il maestro Wu emigro’ da Pechino verso Shangai, dove nel 1935 diede vita all’Associazione Tai Chi della famiglia Wu. Dopo la sua morte il lavoro fu proseguito da sua figlia Wu Ying Hua e dal genero Ma Yueh Liang. Mentre i due figli maschi di Wu Chien Chuan, Wu Kung Yi e Wu Kung Ho diffusero lo stile paterno non solo ad Hong Kong, Makao e Canton, ma anche negli Stati Uniti ed in Canada. Grazie ad essi lo stile Wu pote’ essere apprezzato in tutto il mondo.

Agli inizi della Repubblica cinese Xi Yui Seng (1879-1945), seguace dello stile Yang, invito’ Yang Shuo Hu, Yang Chen Fu e Wu Chen Chuan ad insegnare pubblicamente il Tai Chi a Pechino presso l’Istituto di Ricerca di Educazione fisica. Nel 1956, la Divisione di arti marziali di Educazione Fisica della Repubblica Popolare Cinese, cercando di eliminare le rivalita’ tra le varie famiglie del Tai Chi e per facilitarne la pratica fece codificare la Forma 24, scegliendo le posizioni della forma creata da Yang Chen Fu negli anni venti. Nel 1957 segui’ la forma 88, basata anch’essa sul modello creato da Yang Chen Fu. Al giorno d’oggi tutto cio’ che e’ rimasto di un’arte chiamata Tai Chi Chuan e spesso una “forma lenta”. Pochissimi sono i mestri e le scuole dove ancora si pratica quest’arte nella sua completezza.

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